La pandemia che ci precede
In Cina si registrano 5 nuovi casi attivi, di cui 1 importato dall’estero, e 16 nuovi casi asintomatici. Il trend è in linea con i giorni precedenti. E’ importante osservare quello che succede in Cina perchè l’epidemia fino ad ora si è manifestata ovunque con le stesse modalità è cambiato solo il “quando” in conseguenza del “ritardo”.
Domenica a Pechino sono state ricoverate 33 persone con febbre alta e difficoltà respiratorie. Tuttavia dagli esami è risultato che si trattava di una “normale” infezione batterica.
Il caso svedese

Come scrive Politico la Svezia nonostante il lockdown “light” non eviterà il contraccolpo negativo sull’economia dovuto all’emergenza Covid-19. A Stoccolma hanno scelto di consentire il lavoro nella modalità tradizionale, hanno tenuto aperte le scuole, i cinema, i bar, i ristoranti e i parrucchieri. Nonostante il mantenimento di uno standard di vita “normale” le persone hanno preferito restare a casa limitando gli spostamenti. I treni viaggiano semivuoti, i luoghi tradizionalmente affollati come i mercati sono vuoti.
Il tasso di letalità svedese è da “interpretare” essendo superiore a quello degli altri stati scandinavi ma molto inferiore di quello di stati come la Gran Bretagna che hanno applicato un rigido lockdown.
Gli effetti economici del lockdown “light” svedese non si discostano molto da quello he si prevede neli Paesi della UE e in Gran Bretegna. E’ ptrevista la contrazione del PIL tra il 7% ed il 10%, mentre il tasso di disoccupazione tra il 9% al 10% prima della crisi si attestava di poco sopra il 6. La contrazione stimata nella UE è del 7,75%. A pesare in modo particolare è il calo dell’export verso il regno Unito. In altre parole, l’economia va male sempre a causa del Covid-19 anche dove il lockdown è stato leggero.
Interessante la conclusione alla quale giunge Politico che ricorda come l’esempio svedese in termini di tasso di letalità e per l’impatto sull’economia dovrebbe spiegare molte cose sull’immediato futuro a Francia e Italia dove le riaperture somigliano per modalità alla sitazione svedese.
La riapertura delle scuole in Francia

In seguito alla riapertura delle scuole in Francia si segnalano 70 nuovi casi positivi in Bretagna e a Nizza. Un dato estremamente basso rispetto ai 155.000 studenti rientrati sui banchi di scuola, tuttavia la situazione va tenuta sotto controllo anche per capire come dovrebbe comportarsi l’Italia con la riapertura delle scuole. In GB si riapartirà il 1 giugno, vedremo anche lì cosa succederà.